Lorica Hamata con gli anelli rivettati

Dopo aver introdotto e spiegato la realizzazione e le procedure più idonee per assemblare la Lorica Hamata, passo ora a descrivere la costruzione dell’anello rivettato, fondamentale per completare l’argomento. Mi è stato segnalato nel vecchio forum che ci sono diverse imprecisioni ed inesattezze nella traduzione, soprattutto in questo articolo che riporta argomenti tecnici di metallurgia-forgiatura-trattamenti termici, provvederò a correggere (purtroppo causa spam ho salvato il topic ma non il nome dell'autore che comunque ringrazio). L'articolo originale è stato scritto da Joris de Sutter, ed è reperibile qui.

 Avviso^

Le foto e le descrizioni qui proposte si riferiscono ad una cotta con anelli completamente rivettati, in contrasto con quanto affermato nella prima parte (anello centrale rivettato e gli altri 4 costituiti da anelli interi, senza congiunzioni). Nulla toglie comunque di seguire le modalità e i consigli esposti, aggiustandoli con il metodo sopra menzionato e congruente con i reperti rinvenuti.

 Gli attrezzi^

La figura seguente mostra una serie di attrezzi per la realizzazione di una autentica cotta rivettata, compatibile con il tipico modello medioevale rivettato a cuneo dell’Europa Occidentale (medieval Western-European wedge rivet type). Cioè il rivetto di ferro è sagomato come un piccolo cuneo e non con la classica punta arrotondata. Gli attrezzi nella figura costano circa 230 €, spese incluse (si consiglia di contattare l’autore dell’articolo per il loro acquisto). Il set è composto da:

  • Pinza per forare (A)
  • Pinza per il montaggio (B)
  • Tenaglia (C)
  • Attrezzo per l’appiattimento (D)
  • Un pezzo di cotta rivettata (E)
  • Una striscia sottile di ferro (F)
  • Una piccola scorta di rivetti (G)
  • Un avvolgimento di ferro (H)
  • Cinque anelli temprati (J)
  • Cinque anelli appiattiti (K)
  • Cinque anelli appiattiti e perforati (L)
(Joris de Sutter fecit)

Bisogna tenere a mente che gli utensili venduti, prima di essere spediti, sono stati oliati per prevenirne la ruggine. Si consiglia quindi di ripulirli con uno straccio, inoltre nelle prime ore di utilizzo lasceranno le mani sicuramente molto sporche!!

Altra cosa: alcuni attrezzi (nel caso specifico l’attrezzo per l’appiattimento e la tenaglia) potrebbero essere leggermente diversi dal modello che appare nella foto.

 Si comincia^

Questo è molto importante: non si deve cominciare ad usare subito i nuovi attrezzi. Se si vuole produrre una cotta di buona qualità, allora bisogna prima conoscere esattamente quello che si sta andando a fare e come farlo. È quindi tempo di studiare!

Ci sono cinque fasi per la realizzazione degli anelli:

  • Anelli intonsi sulla bobina
  • Anelli tagliati dopo la tempra
  • Anelli appiattiti
  • Anelli forati
  • Anelli rivettati

Ora si faccia bene attenzione a tutte queste fasi di produzione. È bene realizzare un esempio per ogni fase, da confrontare con i modelli di riferimento presenti nel set di attrezzi venduto. Lo stesso dicasi per i rivetti.

 L'avvolgimento^

Per prima cosa è necessario realizzare gli anelli. Gli attrezzi sono stati scelti per essere usati su del filo di ferro di diametro 1,2 mm, a basso contenuto di carbonio (in poche parole un acciaio).

Non bisogna però usare un acciaio inossidabile o un filo ricco di carbonio (tipo ghisa), questi metalli infatti sono troppo duri e potrebbero rovinare gli attrezzi. Del semplice filo da giardino è più che sufficiente. La maggior parte di questi è galvanizzata (cioè ricoperta con lo zinco), ma non rappresenta un problema. Ultimo accorgimento: non usare spessori maggiori di 1,3 mm o minori di 1 mm.

L’avvolgimento può essere realizzato adoperando un apparecchio simile a quello della figura sopra. Una semplice barra di ferro inserita in una struttura di legno. Si inserisce il filo in una piccola fessura perforata con un trapano nella barra e si gira. Si ottiene una lunga spirale. Un esempio è inserito nel set di attrezzi (H). È stato avvolto attorno ad una barra di 10 mm di diametro.

Attualmente si sta dibattendo sulla dimensione più verosimile del diametro interno degli anelli, queste discussioni spesso degenerano. È un fatto che gli anelli più piccoli richiedano maggior lavoro rispetto a quelli più grandi, e perciò saranno più cari. Se si vuole indossare una cotta pregiata (da centurione o alto ufficiale), allora bisogna optare per gli anelli piccoli. Se invece ci si accontenta di averne una comune da semplice soldato, allora si possono usare anelli più grandi. La dimensione scelta dall’autore per gli attrezzi è abbastanza grande, ma sufficiente a produrre una gradevole tessitura, ideale per il soldato comune. Questa scelta inoltre rende meno gravoso il processo di apprendimento per la realizzazione della cotta rivettata, molto differente dalla maglia fatta semplicemente combaciare.

 L'uso della tenaglia^

Una volta prodotte le bobine, si può procedere al taglio degli anelli, usando la tenaglia (C). Osservando la foto a sinistra si può osservare un piccolo foro alla sua estremità, che permetterà agli anelli di sovrapporsi dopo essere stati tagliati. L’ideale è una sovrapposiozione di 4 mm.

Funziona in questo modo: si porta la bobina nella estremità della tenaglia fino a farla sporgere di circa 4 mm. Il pezzetto dell’estremità tagliata con la tenaglia si toglierà dalla bobina. Si va avanti con questa procedura fino a che non si producono abbastanza anelli.


 La tempra


Ora si può procedere con la tempra, processo necessario per addolcire l’acciaio. Il calore cambia la struttura cristallina del metallo, rendendolo più malleabile. Vale a dire meno fatica ad appiattire e perforare gli anelli. Senza questo espediente si potrebbero rovinare gli attrezzi!!

Ci sono molto stratagemmi per temprare gli anelli, un esempio potrebbe essere un bruciatore a propano (come mostrato nella foto a sinistra).

Si dispongono gli anelli su un filo di ferro e li si arrostiscono con la fiamma. Essi cominceranno a diventare incandescenti. Conviene puntare ad un colore vicino al giallo e mantenerlo il più a lungo possibile (più calore c’è, meglio è), al massimo per qualche minuto. Se si utilizza del filo di ferro galvanizzato, si osserverà che lo zinco comincia a bruciare. Bisogna fare attenzione a non inalare i fumi prodotti, conviene allora procedere in una area ben ventilata.

Altra cosa importante è aver cura di lasciarli raffreddare lentamente!! Non si devono buttare nell’acqua o nell’olio. Basta tenerli all’aria aperta, possibilmente in ambiente secco, e dopo pochi minuti si possono tranquillamente toccare.

Un altro espediente per la tempra degli anelli potrebbe essere questo: su delle braci ardenti. L’autore usa un vecchio fornello. La foto a destra mostra come fare. Si mettono gli anelli in un anello di acciaio costituito da quattro barre che li contengono. Si lasciano ardere nel fornello per circa 15 minuti e dopo si lasciano raffreddare lentamente. Recentemente l’autore usa i fornelli della propria cucina per temprare i propri anelli.


 Appiattimento^

Adesso si comincia a fare sul serio. Si procede all’appiattimento degli anelli temprati!! Questo tenendo a mente 4 cose:

  • L’attrezzo per l’appiattimento;
  • Una superficie di acciaio (un’incudine o qualsiasi profilo di acciao abbastanza spesso);
  • Un martello, preferibilmente da 1 kg;
  • Abilità e buon senso (SOPRATTUTTO!!).

Si tiene l’attrezzo per l’appiattimento con la mano, mantenendo la parte più spessa sul fondo. Lo si piazza sopra ad un anello, chiaramente su una superficie di lavoro adatta. Si preme l’attrezzo sopra, spingendo sul fondo più spesso.

Lo si colpisce con il martello, cercando di mantenere fermo l’attrezzo per l’appiattimento. Se questo viene fatto correttamente, l’attrezzo non si muoverà. Al contrario invece questo salterà quando verrà colpito dal martello con il risultato di appiattire l’anello in maniera non uniforme. Il trucco sta nel cercare di colpire con il martello l’attrezzo ortogonalmente, e nel dare un colpo secco.

Dopo aver colpito l’attrezzo si dovrebbe ottenere il risultato sperato: un anello appiattito. Conviene confrontare l’anello ottenuto con quello spedito con il kit. Se non si è ottenuta la corretta sovrapposizione si può gettare via l’anello, dal momento che è inutilizzabile. Se invece l’appiattimento non è sufficiente, allora lo si colpisce di nuovo.

Attenzione: la corretta esecuzione della battitura è MOLTO importante. Se il martello non colpisce la testa dell’attrezzo perpendicolarmente e questo si muove, allora quell’anello dovrà essere scartato. La pratica è di importanza fondamentale.

(Joris de Sutter fecit)

 Perforatura^

Dalla padella alla brace: si vanno ora a praticare i buchi sugli anelli!! Si prende la pinza per forare (A) e una discreta quantità di anelli appiattiti. Da osservare che il buco perforato è rettangolare e non rotondo, questo perché si deve aver cura di piazzare l’anello in una posizione corretta sulla pinza. La foto mostra come.

Bisogna posizionare la punta della pinza al centro della sovrapposizione. Nello stringere la pinza non si deve applicare una forza eccessiva!! Basta una normale e costante pressione. Molte volte si sente la punta che attraversa la sovrapposizione. Questo può essere avvertito come uno “schiocco”, più simile ad una sensazione che ad un vero e proprio rumore. Non appena lo si sente, non si deve continuare a farlo passare! La punta deve appena bucarlo, non perforarlo completamente.

Non bisogna mai colpire la pinza con un martello per agevolare la formazione del buco. La forza della mano è più che sufficiente, inoltre conviene usare solo acciaio a basso contenuto di carbonio. Perché le estremità della pinza potrebbero rompersi o scheggiarsi, essendo fatte di acciaio incrudito, potrebbero facilmente danneggiarsi se usate non correttamente. Perciò prestare attenzione!

(Joris de Sutter fecit)

 I rivetti^

Il divertimento continua: è giunto il momento di realizzare qualche rivetto!

Si prende la tenaglia ( C ), l’unico attrezzo usato per fare i rivetti. La si adopera per due differenti azioni. I rivetti vengono prima tagliati da un pezzo appiattito di filo di ferro di 1,5 mm. Il filo deve essere temprato prima dell’appiattimento, per rendere la procedura suddetta un po’ più facile. Lo stesso appiattimento si può eseguire con un martello sopra ad una incudine o qualche altra superficie adatta (la stessa usata per appiattire gli anelli). Questa procedura non è semplice, è necessario possedere una buona abilità con il martello. Tuttavia si può prendere spunto dal pezzo di ferro appiattito (F) inviato con il kit.

E’ anche possibile tagliare le estremità da una lamina di acciaio anzichè da un filo appiattito.

Si presti particolare attenzione ai rivetti presenti nel set di attrezzi inviato. L’angolo all’estremità del cuneo triangolare è importante, conviene memorizzarlo. Il cuneo che si andrà a tagliare deve possedere lo stesso angolo. I migliori risultati si possono ottenere solo prendendo come riferimento l’angolo ottuso del filo appiattito (R). Si faccia attenzione che il punto R tocchi le estremità delle tenaglia e che formi un triangolo immaginario. Allora si può procedere al taglio, cercando di evitare che il pezzo non vada in giro per la stanza.


 Il montaggio dei rivetti^

E ora, si parla del rivetto!!

Si usa la pinza per il montaggio (B) osservandola per bene. Il disegno mostra la sezione trasversale, si possono scorgere due concavità: una molto profonda e l’altra meno. Entrambe hanno una specifica funzione nel processo di unione per ribaditura. La più profonda viene usata per prima, poi segue l’altra.

Si prende un anello perforato e un rivetto. Con delicatezza si pone il rivetto nel buco dell’anello.

 

Ora nella pinza per il montaggio (B) si mette l’anello con il rivetto dentro il buco più grande. Fatto questo si stringe la pinza: il rivetto si incastrerà nel buco dell’anello. Qui si possono vedere due diversi punti di vista.

E questo dovrebbe essere il risultato reale:


Finalmente è giunto il momento di creare il rivetto vero e proprio. La parte sporgente del rivetto deve essere schiacciata. Questo lo si fa con la concavità meno profonda della pinza per il montaggio. Non si deve usa la forza bruta, come un pesante martello. Basta una mano ferma e solida. Se si decide di usare un martello per sistemare il rivetto, allora non conviene usare sicuramente una mazza da 200 grammi. Si può ricorrere ad un colpo leggero sulla pinza, la sporgenza triangolare deve essere completamente schiacciata, lasciando una piccola sporgenza o cupola.

E questo dovrebbe essere il risultato finale. Sfortunatamente la figura non è troppo chiara. L’importante è tuttavia che la cupola si sia formata solo su un lato, lasciando l’altra parte virtualmente piatta. Molte cose infine posso andare per il verso sbagliato durante il processo di ribaditura. L’errore più comune avviene quando il rivetto a forma di cuneo si piega anziché schiacciarsi. La regola d’oro in questi casi è pratica, pratica e pratica. Se si prova per 100 volte si potranno anche produrre solo 20 anelli decenti. Non bisogna allarmarsi, si migliorerà strada facendo. Ora l’autore è in grado di sbagliarne 1 o 2 ogni 100.


 

 

Ecco fatto!! Come realizzare in proprio una magnifica e autentica cotta di maglia.

 Prossimamente^

Prima di passare ad un nuovo argomento, terminerò la parte dedicata alla Lorica Hamata, con un ultimo articolo di approfondimento. Si tratta della traduzione di una interessante ricerca che cerca di analizzare, partendo dai ritrovamenti archeologici, la tecnologia legata alla costruzione della cotta di maglia, soprattutto in periodo romano e tardo medioevale.

 Le fonti^

 Changelog^

  • (01/04/2006) Traduzione ed impaginazione

Commenti

Un tutorial su come fare una hamata con gli anelli rivettatihttp://www.youtube.com/watch?v=8jmghXUu7ZM

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