Come realizzare la tunica del legionario

Semplice guida che spiega come realizzare l'indumento principe del legionario, come indossarlo, i materiali più consoni da usare e alcuni accorgimenti per non rovinare e preservare il tessuto. L'articolo originale è stato scritto da Matthew R. Amt, ed è reperibile qui.

 Introduzione^

L'indumento base del legionario è una tunica di lana bianca o simile fatta da due rettangoli di lunghezza 76-1114 cm e di larghezza 74-102 cm, cuciti assieme sui lati e sulle spalle. I pannelli per il corpo devono essere tagliati dal lato della grana, per avere così un orlo (finito) sulla cima e sul fondo che non si sfilaccerà (la lana moderna è spesso più larga di quella romana, così ci si ritroverà probabilmente con questo particolare orlo sia in cima che in fondo).

Le dimensioni tipiche di una tunica da legionario

 

Particolare quotato di una manica per la tunica di un legionario

Si possono realizzare anche tuniche con maniche di lunghezza 15 cm e altezza 30,5 cm, ma sembra che fosse più comune usare tuniche senza maniche. La tunica si vestiva abbondantemente larga e lunga, non stretta come una maglietta, per permettere al corpo di essere piuttosto libero e sciolto. Deve raggiungere o superare le ginocchia, ma è indossata di solito con una corda o allacciata ad una cintura per alzare il bordo sopra al ginocchio. Questa era la caratteristica tipica delle tuniche militari: il restare sopra le ginocchia, curiosamente questo dettaglio era usato anche da un'altra classe sociale, gli schiavi. Le tuniche militari inoltre non usavano i clavii (frange verticali colorate).

 

Si sono trovati resti di tuniche col collo rotondo, ma apparentemente l'apertura per il collo era di solito una semplice fenditura lunga 51 cm, fatta semplicemente lasciando scucita la maggior parte della chiusura sulla spalla. In questo modo durante i lavori pesanti il braccio destro poteva uscire ed avere maggiore libertà di movimento. Data l'ampiezza dell'apertura è conveniente utilizzare nodi, fibbie o spille, per mantenerla sulle spalle. Si possono cucire anche due punti vicini al collo.

Praticamente qualsiasi tipo di lana bianca o bianca grezza è accettabile, non deve essere spessa come una coperta, ma certamente dovrebbe essere di lana al 100%.

Dai documenti si apprende che sotto la tunica non dovrebbe essere indossato alcun indumento, ma portarne qualcuno per comodità è una libera scelta.

La tunica si può fare con lino bianco o naturale e con la stessa forma di quella di lana. È anche accettabile l'uso di tuniche di lino in climi molto caldi.

 Operativamente^

Cucire una tunica è molto semplice. Per prima cosa si deve lavare sempre il pezzo di lana, per evitare successive brutte sorprese. Se si usa il lino bisogna prestare attenzione, perché tende facilmente a sfilacciarsi, per questo si consiglia di zig-zagarlo, orlarlo o cucirlo subito. Conviene prevenire il restringimento del tessuto, lasciando uno spazio extra di 8 cm sia in lunghezza sia in larghezza. Il lino si può lavare ad alte temperature ma la lana no. Una volta stirato il tessuto può essere misurato e tagliato per ricavarne la tunica.

Si uniscono assieme i due pannelli, l'anteriore e il posteriore con la parte interna verso l'esterno, partendo dai lati superiori, poi si girano all'interno. Puoi usare filo di cotone, ma per maggiore autenticità è preferibile l'uso di filo di lino (se si riesce a trovarlo). Per le linee di giunzione e gli orli si può usare il punto scorrevole.

E' preferibile cucire a mano gli orli che si trovano all'esterno, mentre la macchina da cucire può utilizzarsi per unire le due estremità, poiché il cucito a lavoro finito non si vedrà, restando all'interno. Tuttavia la scelta più realistica dovrebbe essere evidentemente di cucire tutto a mano! Per gli orli in lino è consigliabile girare doppiamente l'orlo, affinché il bordo rimanga completamente all'interno (da 6 a 1 cm di spessore). Stirare le pieghe prima di cucirle facilita enormemente il lavoro. Se la tunica di lino non ha tutti i bordi perfettamente cuciti, è meglio lavarla in acqua fredda, e mai usare un'asciugatrice, come se fosse fatta di lana.

Altrimenti si può immergerla in un secchio di acqua fresca, insaponarla, lasciarla riposare un po', poi risciacquarla e lasciarla asciugare. I romani usavano urina (l'ammoniaca) e le esalazioni dello zolfo per lavare e sbiancare gli indumenti, provare per credere!

Si può realizzare una semplice cintura o legaccio per la tunica usando una striscia di lino o lana di 10 cm di altezza, piegando gli orli verso il centro e ripetendo l'operazione poi si cuce il tutto.

Il problema del colore della tunica è molto dibattuto. Nessuna fonte mostra direttamente e chiaramente i legionari vestiti in tunica e le pitture o i mosaici che sono arrivati fino ai giorni nostri sono contraddittori poiché mostrano soldati con tuniche di diversi colori. Sembra predominare il colore bianco o bianchiccio ed i vari esempi con tuniche di colore rosso potrebbero rappresentare ufficiali e centurioni.

Nella pittura a sinistra, è raffigurato parte di un affresco che rappresenta il giudizio di Salomone, si possono scorgere tuniche grezze, azzurrate e rosse.

 

 Punto scorrevole^ (Running Stitch): la più semplice cucitura dentro e fuori, che ha l'aspetto di una linea tratteggiata (- - - -). Si comincia facendo un nodo alla estremità libera del filo, e quando si giunge alla fine della linea di giunzione o alla fine del filo, si fa un nodo.

 Le fonti^

 Changelog^

  • (30/03/2002) Traduzione, conversione delle unità di misura nel SI ed impaginazione della guida omonima di Matthew R. Amt, HANDBOOK FOR LEGIONARIES
  • (06/08/2005) Seconda stesura e revisione, prendendo spunto anche dal sito spagnolo di Legio Fabrica