L'attrezzatura da lavoro del legionario

Seguono alcuni attrezzi di uso comune per i legionari, in particolare la dolabra e il ligo, rispettivamente piccone e pala. Le testimonianze archeologiche dimostrano come ogni legionario fosse dotato di questi strumenti e le raffigurazioni lo ritraggono intento ad usarli nella vita quotidiana. L'articolo originale è stato scritto da Matthew R. Amt, ed è reperibile qui.

 

Ogni legionario portava con se una dolabra (strumento dal lungo manico, da una parte ascia e dall'altra piccozza), un cesto, una sega, un falcetto, una cinghia di cuoio e possibilmente una catena (la traduzione è discutibile).

Gli altri attrezzi comprendevano il ligo (la zappa) e molti tipi di pala per realizzare le trincee. Il popolare "turf cutter" (fresatore di zolle erbose) poteva essere usato anche per togliere la corteccia. E' molto probabile che ognuno avesse un attrezzo per scavare più uno o due attrezzi d'altro tipo. La cinghia di cuoio doveva essere utilizzata per trasportare i blocchi dei tappeti erbosi, come si vede sulla colonna Traiana. I cesti possono essere di salice, canna, o residui di rovere, e spesso se ne vedono di simili ai moderni cesti di vimini per la carta straccia.

 

Il "turf cutter" nella foto a sinistra è stato ottenuto modificando la moderna "chopper" (mannaia) ad opera di Tom Kolb. La pala ripropone una forgiatura stile 18 secolo ad opera di G. Gedney Godwin. La dolabra è di Albion Armorers, e l'accetta è una forgiatura del 18 secolo con un fodero d'orlo romano.

 

 

 

Una dolabra forgiato a mano, con manico e fodero ad opera di Mike Cope. L'Albion è molto simile, ma il Deepeeka non è molto buono (troppo grande, e non dovrebbe essere levigato).

 

 

 Le fonti^

Changelog^

  • (17/12/2005) Traduzione ed impaginazione della guida omonima di Matthew R. Amt, HANDBOOK FOR LEGIONARIES