Corbridge tipo A

In questo tutorial verrà descritto come realizzare la lorica segmentata Corbridge tipo A: dalle piastre all'assemblaggio. Nel prossimo invece verranno pubblicati i carta-modelli per realizzare le placche e gli accessori. L'articolo originale è stato scritto da Matthew Amt ed è reperibile al seguente indirizzo.

 Prerequisiti^

Prima di procedere alla realizzazione della propria lorica è auspicabile costruirne un modello reale in cartone (almeno le piastre del collo e un paio del busto), questo per verificare le dimensioni finali. Inoltre si dovrebbe fare prima il subarmalis della lorica! L'imbottitura sulle spalle è necessaria per fare in modo che le piastre del colletto vengano ad appoggiarsi verticalmente invece che ad angolo. L'imbottitura rende anche l'armatura più comoda da indossare! Non è necessario imbottire altre parti di questo indumento, ma è utile per proteggere la tunica dall'armatura. Qui ci possono visionare due video di G. Horvath che illustrano come realizzare una lorica segmentata.

 Piastre^

Il materiale di base è acciaio dolce di spessore 1,2 mm, non galvanizzato o inossidabile. La parte esterna dovrebbe essere lucidata fino a farla sembrare di finitura satinata con della carta vetrata media e/o delle spugne abrasive verdi della “Scotch-brite” prima di attaccarci gli accessori. L'armatura deve essere ben lubrificata per prevenirne la ruggine! Olio come quello 3-in-uno, pistole a olio, o WD-40 vanno bene, ma è altamente sconsigliato l'olio di oliva o di semi di lino perché lasciano un rivestimento giallo ed appiccicoso. Qualcuno usa cera per auto che sembra funzionare bene, anche se si deposita attorno agli accessori. Bisogna poi pulire sempre l'armatura dopo averla indossata e controllarla frequentemente per togliere eventuali segni di ruggine.

Sul lato interno le piastre erano originalmente di colore nero per la forgiatura, così si può usare il calore per annerirle o una vernice nera anti-ruggine. In alternativa, l'acciaio laminato a caldo può essere usato al posto di quello laminato a freddo, il primo lascia la parte anteriore annerita. Questo rivestimento nero poi dovrà essere rimosso nella parte esterna della piastre prima del montaggio - l'immersione nell'aceto dovrebbe eliminare gran parte di esso - poi si rifinisce con carta abrasiva e spugne Scotch-brite come di consueto. Non c'è nessuna testimonianza che la parte esteriore dell'armatura fosse mai stata azzurrata o annerita; al contrario, l'abitudine romana di stagnare o argentare l'ottone e il bronzo fa pensare che si preferisse avere un color argento. Infatti, le piastre della lorica di ferro da Carnuntum e altri siti sembrano essere stagnate.

In generale le piastre del busto sono larghe 57,2 mm o un poco più ristrette, le esteriori (o minori) protezioni della spalla sono larghe 51 mm, si ricordi che si tratta di protezioni della spalla e non del braccio! Facilita molto conoscere una ferramenta che fornisca i fogli di metallo tagliati nella larghezza desiderata, così che poi si dovranno tagliare solamente in lunghezza. Ci sono 8 paia di piastre del busto e 4 protezioni della spalla esterne su ogni lato (tipicamente 2 lunghe e 2 corte). La piastre del busto si sovrappongono di circa 6,4 mm, sebbene questo possa essere aumentato leggermente, oppure una coppia di piastre può essere tralasciata per le persone che hanno un busto più piccolo. Se è necessario aumentare la lunghezza, le piastre del busto possono essere un poco ampliate. Anche le piastre della spalla si sovrappongono di circa 6,4 mm.

La lunghezza della parte sinistra delle piastre del busto è pari a circa metà circonferenza del proprio torso (misurato indossando la tunica e il subarmalis). Quelle a destra sono circa 40 mm più lunghe, per consentirne la sovrapposizione sul fronte e sul retro di circa 20 mm. Tutte le piastre su entrambi i lati hanno la stessa lunghezza, a meno che il proprio busto sia significativamente più ampio in cima che in fondo, nel qual caso è necessario capire di quanto adattare ogni successiva placca.

I bordi delle piastre del colletto che si trovano a ridosso del collo, le piastre superiori del busto sotto le braccia, e l'intero bordo più basso della placca inferiore del busto possono essere rotolati, piegati, flangiati o chiusi, o "capovolti" o ispessiti. Per capovolgerli basta battere nel bordo della placca per creare una sorta di labbro addensato, ci si può aiutare scaldandolo fino a fargli assumere un colore rosso. La piegatura dei bordi è più facile: basta curvare l'orlo (ampio circa 6,4 mm) con un grande paio di pinze, poco a poco, lavorando avanti e indietro lungo il pezzo. Quando la curva si avvicina a 90 gradi, ci si batte sopra con un martello. Per la flangiatura, si usa lo stesso metodo ma semplicemente ci si ferma quando l'angolo desiderato è raggiunto (è compreso tra 30 e 90 gradi). Qualche bordo era sia capovolto sia girato chiuso, o piegato e chiuso. Il bordo esterno della placca della spalla più esterna può essere anche capovolto, girato sotto, e/o flangiato verso l'alto.

 Accessori^

Gli accessori sono (ed erano) fatti di ottone. Per la loro lavorazione si possono usare per tagliare le piastre: tagliatori di metallo, cesoie, piccoli scalpelli, o un trapano multiuso tipo Dremel; mentre piccole lime sono necessarie per rifinire i bordi. Bisogna prestare attenzione quando si usano questi attrezzi di acciaio su ottone, perché possono lasciare dei segni indelebili nel metallo.

La piegatura delle cerniere può essere facilitata ricuocendo l'ottone: lo si scalda fino a farlo diventare rosso fuoco in una fiamma a gas e lo si immerge nell'acqua (non lavorare mai l'ottone quando è caldo!). Questo processo scolorirà il metallo, ma un composto 50/50 di aceto e acqua con un po' di sale lo farà risplendere in pochi minuti ("decapaggio"). La pulitura o la levigatura  lo faranno ridiventare lucido come uno specchio. L'ottone che non è stato cotto dovrebbe essere lucidato per rimuovere l'eventuale rivestimento moderno. Tutti gli accessori di ottone possono essere stagnati o argentati.

Le cerniere

Le cerniere sono realizzate a partire da un foglio di ottone spesso 0,5-0,8 mm, 3 fogli di ottone hobby 102x254 mm dovrebbero bastare (l'ottone di spessore 0,4 mm può essere usato per i perni della protezione della spalla superiore, ma è troppo fragile per le piastre del colletto e per quelle del busto). Le 8 cerniere vengono tagliate a metà come mostrato più sotto ed una cerniera finita è formata da un doppio strato. Si piega ogni pezzo a metà con un asta di ferro di 3 mm nel battente, e si colpisce con un bordo quadrato o si stringe con un morsetto per dargli la forma di "tubo".
In alternativa, si tagliano dei rettangoli di dimensioni adeguate, li si piegano a metà, e poi si ritaglia la forma della cerniera (entrambi gli strati una volta sola) con una sega da gioielliere. Questo assicurerà l'allineamento delle due estremità e sarà necessaria una minore limatura.

Legio XX fecit

Si tagliano le sezioni alternate dei tubi, o si "segano" via con una lima grossa, per accoppiare insieme le 2 metà. Si ricordi che la metà superiore sovrasterà il bordo della sua placca, e la metà più bassa sarà collocata approssimativamente a 6,4 mm di distanza dal bordo della piastra. A destra si può constatare come i tubi della parte superiore sono sospesi sopra il bordo della piastra, mentre quelli nella parte inferiore escono dalla faccia della piastra. Bisogna limare bene per fare combaciare le estremità.

Si usano delle aste di ottone di 3 mm per i perni della cerniera, le estremità dovrebbero essere fatte a pallina o appiattite per non farle scivolare via. Questo può essere difficile da fare, in quanto l'asta tenderà a piegarsi al centro. Potrebbe aiutare bloccare la cerniera tra due blocchi di legno, scanalate in modo da incastrare i tubi delle cerniere, consentendo solo alle estremità del perno di sporgere fuori. Bisogna prestare  attenzione e assestare colpi leggeri da un discreto numero di angolazioni. Tentare di cucinare le estremità del perno senza rammollire il centro probabilmente non aiuterà.

Si forano o trapanano i buchi dei rivetti nelle cerniere, poi si posizionano nell'armatura e se ne marca la posizione. Si tracciano i buchi di ogni cerniera sopra la placca appropriata, e si trapana o si fora con molta attenzione. Da ricordare che ogni cerniera è leggermente diversa ed è molto probabile che i fori non siano compatibili tra loro.

Queste cerniere a doppio strato sono molto particolari e quelle mal realizzate sono facili da individuare. Le cerniere che sono fuse o fatte come una cerniera moderna con un solo strato di spessore che è rotolato per formare il tubo cerniera, non sono attendibili.

Cinturini e fibbie

I cinturini e le fibbie sono fatti in modo simile. Le fibbie possono essere realizzate da fogli o da aste, con le estremità appiattite e perforate per un perno di 1,6 mm. Anche le flangie sono fatte da delle strisce. Si realizzano 4 set di cinturini e fibbie, più 4 fibbie con le piastre ma senza cerniere nel retro; queste erano in realtà di ferro su almeno uno dei ritrovamenti originali, quindi potrebbero essere in acciaio o in ottone.

Gli anelli per l'allacciatura

Legio XX fecit

Sono realizzati da una striscia di ottone abbastanza sottile, spessa dai 0,4 ai 0,5 mm, lunga dai 7-7,6 cm per una larghezza di 1-1,3 cm. Per modellare la linguetta, si pieghino i lati verso l'interno fino a sovrapporli per metà lunghezza della striscia (realizzando un triplo strato), poi si arriccia la lingua per darle la forma ad anello, come mostrato a sinistra. Nella parte in alto si vede la striscia iniziale, segue poi una striscia con i bordi piegati usando  la pinza a grandi ganasce mostrata sulla sinistra (utensile usato per piegare le grondaie). Successivamente, i bordi vengono ripiegati uno sopra l'altro, e appiattiti leggermente con un piccolo martello. Questo diventa il retro del pezzo, in modo da averla girata prima di arricciare l'anello, come mostrato in basso. La cucitura è visibile all'esterno dell'anello. L'intera operazione richiede circa 2 minuti e l'anello finito è abbastanza resistente.

Su YouTube si può vedere un video inerente all'argomento qui. C'è anche una approfondita discussione sul tema qui.

Gran parte di questi anelli per l'allacciatura sembra che venisse realizzata da una stanghetta appiattita per metà della sua lunghezza per formarne la base. L'asta dovrà essere più spessa di 3,2 mm per poterla allargare abbastanza da formare la base. Si dovrà procedere con la ricottura più volte mentre la si appiattisce. Il resto della stanghetta dovrà essere assottigliato, prima di piegarla nell'anello, quindi questo metodo "originale" richiede molto lavoro.

Infine gli anelli per l'allacciatura possono anche essere ritagliati da fogli di ottone di 1,2 mm come sarà mostrato prossimamente nei carta-modelli degli accessori.

La lorica ne richiede 24 da rivettare alle estremità inferiori delle piastre del busto. Sul lato sinistro delle piastre, gli anelli sporgono leggermente, davanti e sul retro, mentre sulla parte destra essi si trovano posizionati a circa 1,9 cm dalla estremità della placca. Non vanno messi sulle ultime due paia delle piastre del busto.

Legio XX fecit
Sopra cerniera lobata; poi fibbia e cinturino con cerniere. La maggior parte dei cinturini e delle fibbie era semplicemente rettangolare, anche se su alcune di queste potevano comparire cerchi concentrici impressi intorno ai fori dei rivetti. Fronte e retro della sezione del colletto e della protezione della spalla. Il nastro bianco mostra la direzione del cuoio all'interno. Ci sono più cerniere principali in una lorica tipo B che A. Dettaglio del cinturino e della fibbia. Questa lorica come quella della foto centrale appartiene a Joe Piela, Lonely Mountain Forge.

Le borchie

Le borchie sono ottenute da dell'ottone sottile (0,25 mm). Un esempio tipico è mostrato sotto a sinistra e a destra, hanno diametro 25,4 mm; alcuni avevano anche una forma elaborata ma altri erano molto semplicici.
Quello a destra ha un rivetto bombato di rame di 4,8 mm, mentre quello a sinistra non ha ancora un buco per il rivetto.

Legio XX fecit
Legio XX fecit

La foto a destra mostra gli utensili per realizzare le borchie. L'ottone viene ricotto, decapato e lucidato, ed i dischi vengono ritagliati con un foratoio da cuoio di 2,54 cm (visibile sulla parte destra della foto). Poi il motivo viene impresso attraverso lo stampo a sinistra ed il blocco di piombo, utilizzando un martello da mezzo chilo. Lo stampo è stato realizzato dall'ottone con la tecnica della cera persa.

La matrice per la borchia a destra (più vecchia) viene mostrata nella parte superiore delle foto centrale, ed è stata realizzata da un pezzo rotondo di ottone di 2 cm. C'è un buco centrale in ogni estremità e i bordi vengono poi arrotondati con una lima. Poi i tagli vengono realizzati attraverso esso per mezzo di una lima o con un seghetto per darle il design floreale. I dischi vengono prima evidenziati con un anello metallico di 25,4 mm per sollevarne il bordo, poi impressi con lo stampo. L'apposizione del timbro è stata fatta ponendo della pelle di scarto spessa sotto l'ottone (si potrebbero usare come stampi delle moderne manopole di ottone da gabinetto dotate però di uno stile floreale simile).

Richard Campbell fecit

La foto di Richard Campbell mostra gli accessori originali di una lorica segmentata esposti al British Museum. Questi reperti non sono stati necessariamente trovati insieme. Gli accessori per i cinturini e le fibbie vengono sempre montati a 90 gradi tra di loro, come mostrato nella riproduzione sopra, piuttosto che con l'angolo più ampio visto in questa composizione. I dischi non possono appartenere ad una armatura, dal momento che sono una volta e mezzo il diametro usuale di tali borchie.

 Rivetti^

Vengono utilizzati tre tipi di rivetti d'ottone: testa piatta, leggermente bombata e bombata. Il tipo a testa piatta (con il gambo di 3,2 mm di diametro) viene usato per la rivettatura delle piastre del busto e delle protezioni minori della spalla con le loro interne cinghie di cuoio, ce ne vogliono approssimativamente 130. Sono messi in opera dall'interno, prima attraverso il cuoio e poi il metallo e vengono appiattiti a martellate al di fuori dell'acciaio, nessuna rondella viene usata.

Ci vogliono circa 160 rivetti leggermente bombati (con il gambo sempre di 3,2 mm di diametro) per le cerniere e gli anelli. 24 grandi (con il gambo di 5 mm) vengono usati per agganciare le piastre superiori della spalla e quelle della schiena al cuoio interno; qualcuno di questi anche assicura le borchie (opzionalmente, i rivetti leggermente bombati possono essere usati al posto di quelli più grandi).

Il contenuto di zinco dei rivetti romani era evidentemente piuttosto basso (5-10%), così i rivetti possono essere di rame rosso (raccomandato) o ottone (accettabile). Sono da evitare i rivetti di rame con la parte superiore di diametro 13 mm e a cerchi concentrici; mentre i chiodi di rame per le coperture o le puntine per i tappeti sono più autentici.
Siccome i rivetti bombati vengono lavorati con la penna del martello (appiattiti) sopra a del cuoio, occorrono approssimativamente 24 rondelle. Si disegna una griglia di quadrati da 13 mm di lato su un foglio di ottone di spessore 0,4-0,8 mm, si fa un buco in ogni quadrato e si taglia lungo le linee (è bene evitare di essere troppo precisi!).

Si dovrebbero trapanare tutti i buchi di una grandezza appena sufficiente per farci entrare il rivetto. Si tolgono le sbavature con una lima o con un piccolo arrotino. Si mette ogni rivetto in posizione e si taglia la parte in eccesso dell'asse vicino alla superficie del metallo o della rondella - circa 1,60 mm, più le eventuali "punte" lasciate dai tagliatori.
I rivetti a testa piatta vengono martellati con la penna del martello semplicemente appoggiandoli su una superficie dura, ma per le teste bombate, una rivettatrice è essenziale. Questa è costituita da un pezzo di metallo con un paio di fori poco profondi perforati in essa, sui quali le teste dei rivetti possono restare fino ad ottenere la forma bombata. Le rondelle possono essere fissate con del nastro adesivo per evitare di farle saltare via mentre i rivetti vengono bombati.

 Il cuoio per le strisce^

Il cuoio più adatto alla lavorazione con utensili è spesso 2 mm e ben oliato. Se fosse più spesso andrebbe a ridurre la flessibilità della lorica. Invece il cuoio con uno strato di cera o conciato con il cromo potrebbe deformarsi troppo.
 Quello per le 6 piastre del busto è largo 38 mm e lungo 356 mm. Le coppie dei fori sono poste a distanza di 41,3 o 50,8 mm (a seconda della propria altezza), a meno che la coppia più alta sul cuoio medio per ogni lato sia un poco più bassa (a causa dell'orlo arrotolato della placca media superiore).

Legio XX fecit

Ogni terna di piastre della schiena è rivettata ad un paio di strisce di cuoio lungo 178-203 mm e largo 19 mm. Queste si stendono sotto la placca posteriore e più bassa per giungere alle fibbie nella placca superiore del busto. Il cuoio della protezione della spalla (3 su ogni lato) è largo pure 19 mm. Quelli posteriori sono approssimativamente lunghe 254 mm, il frontale e centrale circa 216 mm.

Sulla foto a sinistra, la parte interna della sezione del colletto di una lorica Corbridge tipo A (fatta da Joe Piela). I due pezzi di cuoio che connettono le tre piastre posteriori si estendono andando attraverso le fibbie dentro la placca superiore del busto. Il primo rivetto su quella esterna assicura anche il retro del cuoio delle protezioni della spalla. Il cuoio della protezione della spalla superiore è anche visibile in alto a sinistra. In basso c'è il retro del cuoio della placca del busto con i suoi 2 rivetti, che è stato sistemato per farlo andare vicino alla fibbia! Una piccola rettifica nella disposizione può evitare questo problema, o il cuoio può essere rivettato sotto la fibbia piuttosto che vicino ad essa. Si notino i bordi piegati delle piastre del colletto e le rondelle quadrate usate solamente dove  i rivetti sono messi dall'esterno.

 Assemblaggio^

Il miglior modo di costruire una lorica è cominciare dalle cerniere. Una volta che si riesce a fare questo e gli accessori per le cinghie e le fibbie, il resto è un gioco da ragazzi! Quando tutti gli accessori di ottone sono realizzati, si tagliano le piastre, si limano i bordi, si da la vernice o si usa il calore per annerire le parti interne, si piegano i bordi dove è necessario e si incurvano le piastre per farle assumere una forma più adatta.

Le protezioni superiori della spalla, le piastre centrali del colletto e le prime piastre del petto devono essere curvate per adattarsi alle spalle, prima di connetterle con le cerniere. Si assemblino le unità del colletto con le piastre della schiena e si dispongano in loco tutti i set di cinghie e di fibbie. Le protezioni della spalla minori vanno anch'esse curvate per adattarle, poi rivettate al cuoio cominciando dalla parte esterna. Infine si attaccano alle unità del colletto, invece vengono rivettate per ultime le protezioni superiori della spalla.
Le piastre del busto hanno tutte la stessa lunghezza, i buchi dei rivetti per il cuoio sono tutti disposti nello stesso posto su ogni placca. Non si tenti di "compensare" il dislivello delle piastre che si ottiene quando sono annidate insieme, spostando i buchi dei rivetti o facendo le piastre superiori più lunghe di quelle inferiori.

Gli anelli per l'allacciatura e le fibbie possono essere rivettate prima di curvare le piastre del busto, ma può essere più facile curvare le piastre senza gli accessori già fissati. Le piastre del busto sono più modellate a forma di U che a forma semi-circolare, si parte dalla placca più bassa e poi a seguire le altre in modo che ogni placca si possa adattare a quella sottostante. Poi si controlla l'adattamento delle piastre superiori. Non devono sporgere e premere contro l'interno dell'avambraccio (questo può provocare disagio ed indolenzimento!). Se le piastre del busto sono più lunghe del dovuto è meglio ridefinirle così da rendere l'adattamento più sciolto sul fronte e retro piuttosto che ai lati. Infine, si assemblano le sezioni del busto, lavorando di nuovo dal basso verso l'alto. È meglio fare solamente uno buco per ogni striscia verticale del cuoio del busto prima dell'assemblaggio, dal momento che la distanza tra i buchi dei rivetti potrebbe variare. Si marchi e fori il secondo buco di ogni coppia quando la placca sta per essere rivettata sul posto.

 Le fonti^

 Changelog^

  • (24/03/2002) Prima traduzione ed impaginazione (versione del 26/01/02)
  • (24/03/2002) Revisione della traduzione ed impaginazione (versione del 14/03/11)

Commenti

Io per le rondelle quadrate mi sono organizzato così:1. Prendere un bullone di diametro e lunghezze adeguatate2. Impilare nel bullone di cui sopra una trentina di rondelle tonde e serrare con il dato3. Serrare in una morsa e limare a fondo il primo fianco del cilindro in modo da avere un lato piatto della larghezza desiderata4. Girare il pacco di rondelle di cui sopra in modo che il lato piatto sia a contatto della ganascia della morsa, quindi 35. passo 4 per altre due volte6. fatto, pochi muniti di lavoro ;-)

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